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IL RITO RELIGIOSO


 
 

La cerimonia si svolge generalmente durante una messa nuziale, non priva di momenti emozionanti e suggestivi, tra i quali, è possibile indicare senz’altro le fasi essenziali:

Rinnovo delle promesse battesimali: gli sposi rispondono ad alcune domande loro poste dal sacerdote, quesiti che riprendono quelli già posti durante i sacramenti del battesimo, della comunione e della cresima;

Liturgia del matrimonio: il sacerdote chiede il solenne consenso agli sposi; gli sposi, quindi, recitano a turno (prima Lui, poi Lei), la nuova formula: “Io colgo te come mia/o sposa/o…”;

Benedizione e scambio degli anelli nuziali: il sacerdote benedice le fedi nuziali e gli sposi se le scambiano pronunciando la formula tradizionale: “Ricevi questo anello come segno del mio amore e della mia fedeltà…”. A questo punto, lo sposo, infila per primo la fede all’anulare sinistro della sposa, quindi tocca a lei ripetere il medesimo gesto (…);

Benedizione degli sposi e applauso: il sacerdote intona una preghiera per la nuova famiglia appena formata e, secondo un’abitudine importata dagli Stati Uniti e consolidatasi ormai anche nel nostro paese, invita generalmente i presenti a dedicare un applauso (Bonton) in segno di gioia e di gaudio per l’unione avvenuta, che ha il significato recondito di buon augurio e prosperità per la nuova coppia unita e consacrata per sempre nel nome del Signore;

Le Sacre Letture: Altro momento molto significativo della celebrazione nuziale è quello dedicato alle Sacre Letture liturgiche, da concordare preventivamente con il celebrante scegliendo tra i brani della Bibbia e del Vangelo. Tra le più suggestive, ricordiamo innanzitutto la bellissima preghiera dedicata dal San Francesco d’Assisi all’amore per la vita e per la natura che nasce e che, amorevolmente ci circonda, rendendo tutti gli esseri viventi ugualmente degni di amore e di rispetto, in quanto essenziali nella realizzazione del perfetto equilibrio naturale dell’universo: il “Cantico dei Cantici”, bellissimo cantico che gli sposi possono leggere a due voci, per renderlo ancor più suggestivo; o ancora, la Prima lettera di San Giovanni apostolo, dal titolo emblematico: “Dio è amore”; bellissima anche la scelta che cada sua latra lettura del brano del Vangelo secondo Matteo, dal titolo: “Quel che Dio ha congiunto l’uomo non (osi) separare..”.



L’uscita dalla Chiesa:

Al termine della cerimonia di nozze, i novelli sposi, accompagnati dai rispettivi testimoni, si ritirano con il sacerdote per la firma del registro. Nel frattempo gli invitati possono avviarsi verso l’uscita per raggiungere, in modo ordinato e soprattutto discreto, il sagrato ove potranno attendere la coppia oppure, possono aspettare gli sposi e formare il corteo nuziale in uscita; in quest’ultimo caso, naturalmente, l’ordine da seguire sarà lo stesso dell’ingresso in chiesa, ma questa volta, la madre di lui, sarà accompagnata dal padre di lei.

Prima di salutare gli sposi, talvolta accade che il sacerdote consegni loro un libretto con la data ed il luogo della celebrazione e tante pagine bianche che la neo coppia potrà riempire indicando, magari, i nomi dei figli che verranno e, ricordando così alla nuova famiglia che, scopo principale dell’unione religiosa, rimane innanzitutto quello della “procreazione”.

In seguito, a prescindere dall’ordine scelto dagli invitati per l’uscita, il neomarito porge alla sposa il suo braccio destro e, insieme, si avviano lentamente verso l’uscita. Sul sagrato della Chiesa, al momento dell’uscita degli sposi, parenti e amici provvederanno al classico e benaugurale lancio del riso, dopodichè, seguiranno le foto di gruppo in stile neo-classico.

Infine, gli sposi saluteranno gli invitati che si avvicineranno desiderosi di porger loro le consuete felicitazioni ringraziando, quindi, quelli che non parteciperanno personalmente al ricevimento di nozze.


Il “valore Civile” del rito religioso: il Rito celebrato secondo i “Patti Lateranensi” (vale a dire, in base alle leggi concordatarie che regolano i rapporti tra Stato e Chiesa )

Il Rito celebrato in base alle norme giuridiche -ecclesiastiche che disciplinano i rapporti tra lo Stato italiano e la Chiesa Cattolica sembrerebbe, a nostro avviso, senza dubbio la soluzione più comune tra quelle prescelte dalla maggior parte degli sposi e, tutto sommato, anche la meno “articolata” racchiudendo in sé, tutti i presupposti cristiani dell’unione spirituale dei coniugi e siglandone, contemporaneamente, anche i reciproci diritti e doveri giuridici scanditi dalla lettura degli articoli del Codice civile da parte del parroco, al momento dell’apposizione delle firme sul Registro dello Stato civile, a conclusione della cerimonia religiosa. Il parroco stesso, successivamente, si preoccuperà di trasmettere la trascrizione dell’Atto civile (entro 5 giorni dalla data del matrimonio) con tutte le annotazioni che gli sposi vorranno aggiungere come la separazione dei beni, il riconoscimento di figli o altro ancora (..). Soltanto in casi motivati da particolari ragioni, il matrimonio religioso potrà essere celebrato senza la messa solenne o alla presenza dei soli testimoni.

 

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