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I CONFETTI

 

 

Naturale complemento della bomboniera, i confetti nuziali costituiscono tocco un irrinunciabile di gusto e leggerezza in grado di deliziare i palati di tutti gli invitati (anche di quelli più esigenti!), accontentando il bisogno di tenerezza e di dolcezza, insito in ognuno di noi…
Da sempre considerati di ottimo auspicio (soprattutto per le giovani coppie unite in matrimonio), è ancor oggi diffusissima l’usanza, da parte degli invitati alla cerimonia di nozze, di gettare piccoli confetti agli sposi che, a conclusione del rito, escono dalla chiesa, insieme con riso (in segno di abbondanza) e petali di rosa (in segno di amore e pazienza).
In base ad una tradizione che vuole i confetti per il matrimonio, inderogabilmente, di colore bianco, il tipico confetto nuziale è formato da un nucleo interno, detto “anima”, costituito da una mandorla intera, di solito, sgusciata e pelata, rivestito da multistrati di zucchero tra loro sovrapposti secondo una specifica lavorazione, in virtù di successive bagnature. Il confetto così preparato quindi, grazie ad una adeguata pressione, mantiene la naturale forma del seme di mandorla, mostrandosi fortemente appiattito. La superficie esterna del confetto si presenta invece liscia, candida talvolta, con riflessi che richiamano le sfaccettature tipiche delle porcellane; le dimensioni ed il peso, variano quindi, in relazione al calibro ed alla tipologia della mandorla impiegata per la sua preparazione. Il nucleo interno del confetto, inoltre, può essere costituito anche da altri ingredienti come ad esempio, il cioccolato, il pistacchio, la nocciola,la cannella, il pistacchio, la frutta secca, e rivestita a sua volta, da strati di zucchero o anche di cioccolato fuso.
Esiste una scelta veramente vasta circa la qualità dei confetti soprattutto per quelli alla mandorla la cui genuinità deve essere garantita dal produttore, potendo incidere, negativamente, sulla bontà finale del prodotto: infatti, mentre per i confetti al cioccolato è sufficiente sia utilizzata una buona qualità di cacao e che il rivestimento esterno abbia poco amido, per il confetto alla mandorla, il discorso è un “tantino” più complesso. E’ fondamentale innanzitutto, la qualità dello zucchero che non deve avere in sé il gusto tipico dell'amido ed é, inoltre determinante, il tipo di mandorla utilizzata.

E, a tal proposito, potremmo suggerirVi qualche piccolo consiglio in prospettiva della Vostra scelta finale:
 
• innanzi tutto sarebbe necessario accertarsi in anticipo della provenienza stessa della mandorla (a nostro avviso infatti, quelle siciliane sono le più pregiate);
• poi, bisogna verificare che la mandorla utilizzata per il confetto sia intera e pelata;
• infine, si considera di migliore qualità il confetto la cui lavorazione risulti impeccabile, mentre la quantità dello zucchero risulta irrilevante dovendo solo rispondere al gusto personale degli acquirenti.
In relazione alla forma del confetto nuziale, attualmente, oltre alla tradizionale forma ovale ed a quella alternativa sferica, si può anche optare per altre e molteplici forme alternative ed avveniristiche come, ad esempio, quelli intrecciati a formare due anelli e recanti l’incisione, colorata del nome degli sposi.
Per quanto riguarda la loro confezione e distribuzione poi, bisogna aggiungere che i confetti, di solito, sono avvolti a discrezione, in un tulle tutto bianco o bianco combinato con veli dal bordo colorato o completamene colorati, a seconda del colore dominante della cerimonia (si intende, in una nuances pastello!). Saranno quindi appoggiati su un piccolo scodellino in grado di tenerli fermi ed uniti tra loro nonché, da un cartoncino di forma rettangolare sul quale saranno indicati i nomi degli sposi e la data delle nozze; tale cartoncino, naturalmente, deve essere della stessa carta, dello stesso colore e della medesima fattura delle partecipazioni. A chiudere il tulle,quindi, un nastrino possibilmente, del medesimo colore di quello esterno e ancora, fiori o altre piccole decorazioni come quelle utilizzate per la chiusura della scatola della bomboniera ma, di dimensioni inferiori. Come ultimo accorgimento, abbiate cura che il ciuffetto di confetti non sia semplicemente adagiato alla bomboniera ma che, piuttosto, sia ad essa ben fissato, in modo da apparire un tutt’uno nella confezione finale.
Durante la cerimonia inoltre, è previsto anche che sia la sposa stessa a distribuire i confetti agli invitati servendosi, di un raffinato e capiente cucchiaio in argento; lo sposo sarà al suo seguito e provvederà ad aiutarla portando i confetti sfusi in una ciotola, anch’essa, in argento. Il numero dei confetti offerti, sia di quelli nei fazzolettini che di quelli distribuiti dagli sposi, è sempre dispari, nel rispetto si un’antica tradizione popolare secondo la quale, il numero pari costituirebbe un cattivo augurio per gli sposi che non rispettando l’usanza, sarebbero destinati a rimanere, altrimenti, senza prole.

In relazione quindi al numero esatto dei confetti da offrire agli invitati, nel rispetto della citata tradizione che impone, per buon augurio il numero dispari, ricordiamo infine che i confetti nuziali devono sempre essere 5 , in numero indivisibile come l’unione stessa dei due sposi dovrebbe essere. Il numero cinque d’altro canto, non è affatto casuale; è stato scelto infatti perché tanti e tali devono essere le qualità che non dovrebbero mai mancare nella futura vita in comune dei due sposi:
• Salute;
• Ricchezza;
• Felicità;
• Lunga vita;
• Fertilità.
Il confetto deve essere considerato speciale tanto quanto l’evento rappresentato e pertanto, morbido, dolce ma non stucchevole, con un gusto pieno e deciso tale insomma da lasciare, anche ai palati più sopraffini, un sapore piacevole e prolungato.

 

Un pò di storia:
frutto di un’antichissima tradizione secolare, la loro diffusione, in occasione di nascite e matrimoni, risale all’incirca al 447 a.C. risultando essi spesso utilizzati, nei banchetti conviviali in una delle più ricche ed nobili famiglie della gens romana, i Fabi.
La produzione dei confetti però come la intendiamo noi, risale al 400, quando fu appunto avviato il commercio della canna da zucchero con l’Oriente. Nella città di Sulmona, quindi, fu inventata la tecnica della confettatura ed ancora oggi, al Museo dell’arte della confettatura, sono esposti i macchinari nei quali i confetti rotolavano per giorni interi, irrorati dallo sciroppo, oltre ai vari cimeli, oggetti rari e preziosi connessi con questa antica arte. Dal 1500 in poi, quindi, offrire i confetti agli ospiti più illustri, divenne una prassi consolidata, la conclusione ideale di ogni grande pranzo, in virtù del loro raffinato prestigio nonché, del loro notevole valore economico.
Alla loro prosaica divulgazione poi, contribuirono illustri nomi della letteratura classica e contemporanea che li celebrarono nelle loro più grandi opere letterarie; tra gli altri, innanzitutto Leopardi, ma anche Verga, Carducci e Pascoli (…).

 

 

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